Selassiè condannata per stalking di Bortuzzo: 1 anno e 8 mesi
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Il Tribunale di Roma ha condannato Clarissa Selassiè a 1 anno e 8 mesi di reclusione per il reato di stalking ai danni del nuotatore Luca Marin e Alex Zanardi. La vicenda, che ha tenuto banco per mesi, vede la Selassiè accusata di aver perseguitato insistentemente le vittime con messaggi, telefonate e appostamenti.
Secondo l'accusa, la condotta della Selassiè ha causato un grave disagio e una profonda sofferenza a Bortuzzo, compromettendo la sua serenità e la sua quotidianità. Il giudice, nel motivare la sentenza, ha evidenziato la reiterazione delle condotte persecutorie e l'insistenza della Selassiè nonostante le ripetute richieste di cessare i contatti.
La difesa della Selassiè aveva invece sostenuto che le azioni della sua assistita non configuravano il reato di stalking, trattandosi di semplici gesti di affetto e di amicizia. Tuttavia, il giudice ha ritenuto le prove raccolte sufficienti a dimostrare la colpevolezza della Selassiè, condannandola alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione.
La sentenza è stata accolta con soddisfazione dai legali di Bortuzzo che hanno sottolineato l'importanza del riconoscimento della gravità del reato di stalking e la necessità di proteggere le vittime da questo tipo di persecuzioni. La condanna rappresenta un precedente importante nella lotta contro lo stalking, un fenomeno purtroppo sempre più diffuso e che necessita di un'attenzione costante da parte delle istituzioni.
La Selassiè, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni. Si attendono eventuali sviluppi riguardo a possibili ricorsi in appello. Resta, comunque, la certezza che la giustizia ha riconosciuto la gravità del comportamento della Selassiè, e ha stabilito un importante precedente per casi simili in futuro. Il caso solleva ancora una volta l'importanza di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dello stalking e sulla necessità di tutelare chi ne è vittima.