Istruzione

Record mondiale di precari nella scuola italiana: 260mila, denuncia la CGIL

La CGIL lancia un allarme sulla situazione dei precari nella scuola italiana, denunciando un numero record di 260mila docenti e …

Record mondiale di precari nella scuola italiana: 260mila, denuncia la CGIL

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La CGIL lancia un allarme sulla situazione dei precari nella scuola italiana, denunciando un numero record di 260mila docenti e personale ATA a tempo determinato. Secondo il sindacato, questa cifra rappresenta un record mondiale, sottolineando una situazione di precarietà senza precedenti nel settore educativo del paese. Il segretario generale della CGIL scuola, Francesco Fracassi, ha duramente criticato le politiche governative, ritenendole responsabili di questa emergenza.

Fracassi ha puntato il dito contro le riforme attuate negli ultimi anni, accusandole di aver aggravato la situazione della precarietà. In particolare, il sindacalista ha espresso forti perplessità sulle modalità di reclutamento e sulla mancanza di investimenti nel settore. La proliferazione di contratti a tempo determinato, secondo Fracassi, crea instabilità e impedisce una reale programmazione della didattica, danneggiando la qualità dell'insegnamento e la formazione degli studenti.

Le critiche si estendono anche alle indicazioni nazionali, ritenute poco chiare e inadeguate a supportare il lavoro dei docenti, soprattutto quelli precari, che si trovano spesso a dover fronteggiare situazioni complesse con risorse limitate. La CGIL chiede quindi un intervento immediato da parte del Governo, sollecitando un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato per stabilizzare il personale e garantire una maggiore qualità del servizio educativo. Il sindacato ritiene fondamentale investire nella formazione e nella professionalizzazione dei docenti, creando un sistema più equo e stabile che valorizzi il lavoro degli insegnanti e permetta di garantire una scuola di qualità per tutti gli studenti.

La situazione di precariato, secondo Fracassi, non solo compromette la qualità dell'istruzione ma crea anche un clima di insicurezza e incertezza tra i lavoratori, che si trovano a dover affrontare continui cambi di sede e di contratto, con ripercussioni negative sulla loro vita professionale e personale. La CGIL auspica un dialogo costruttivo con il Governo per trovare soluzioni concrete a questa emergenza, che considera non solo un problema del settore scolastico ma una questione sociale di grande rilevanza per l'intero paese.

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