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QUESTURA DI PADOVA: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA 42ENNE TUNISINO SORPRESO A SPACCIARE METADONE IN VIA TOMMASEO E 38ENNE MOLDAVO CHE AVEVA APPENA INFRANTOIL FINESTRINO POSTERIORE DI UN’AUTO PARCHEGGIATA IN VIA UGO BASSI.

Nell’ambito dei dispositivi di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio effettuati dagli agenti della Polizia di Stato di Padova, anche …

QUESTURA DI PADOVA: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA 42ENNE TUNISINO SORPRESO A SPACCIARE METADONE IN VIA TOMMASEO E 38ENNE MOLDAVO CHE AVEVA APPENA INFRANTOIL FINESTRINO POSTERIORE DI UN’AUTO PARCHEGGIATA IN VIA UGO BASSI.

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Nell’ambito dei dispositivi di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio effettuati dagli agenti della Polizia di Stato di Padova, anche con specifici servizi volti alla prevenzione e al contrasto dei reati predatori e dello spaccio di sostanze stupefacenti, i poliziotti della Squadra Mobile e della Squadra Volanti della Questura hanno tratto in arresto, in zona Stazione, rispettivamente, un 42enne tunisino ed un trentasettenne cittadino moldavo.
Intorno all’1.40 di lunedì 10 marzo, una Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, mentre transitavain via Trieste udiva improvvisamente un rumore di vetri infranti ed un allarme in funzione provenire, verosimilmente, da un’autovettura in sosta.
Una volta raggiunta via Bassi, gli agenti notavano, in fondo alla strada, un’autovettura con le quattro frecce direzionali lampeggianti dalla quale proveniva l’allarme e due uomini accanto alla vettura i quali, alla vista della pattuglia, salivanoin sella a due biciclette e fuggivano verso via Triestepercorrendo la strada in senso contrario a quello di marcia.
Gli agenti, unitamente ad altri 2 equipaggi di Volante fatti intervenire sul posto in ausilio, invertito repentinamente il senso di marcia, inseguivano i due fino a quando, dopo pochi metri, gli stessi scendevano dalle biciclette fuggendo a piedi in una strada pedonale alle spalle dell’Università.
I poliziotti riuscivano a fermare uno dei due, mentre il secondo faceva perdere le proprie tracce.
L’uomo, che assumeva sin da subito un atteggiamento poco collaborativo con gli agenti, non aveva con sé documenti e si poteva notare come sulla mano destra avesse una ferita sporca di sangue.
Accompagnato in Questura, veniva identificato per un 38enne cittadino moldavo, in possesso di permesso di soggiorno per motivi di lavoro, con precedenti penali e di polizia a carico, in particolare per furti commessi a bordo di auto e ricettazione.
Nel frattempo, un’altra Volante effettuava un sopralluogo sull’autovettura che presentava il finestrino anteriore sinistro infranto e l’interno dell’abitacolo completamente a soqquadro, nonché gli operatori accertavano la presenza di tracce di sangue proprio in corrispondenza del finestrino spaccato.
Sopraggiungeva sul posto il titolare dell’autovettura il quale formalizzava la denuncia e constatava il probabile ammanco di un navigatore satellitare che tuttavia non veniva ritrovato.
All’esito degli accertamenti, il 38enne moldavo, vista la flagranza del reato di furto aggravato, veniva tratto in arresto e messo a disposizione della Procura della Repubblica in attesa del rito per direttissima.
Nella mattinata di martedì 12 marzo, all’esito dell’udienza in cui veniva convalidato l’arresto, il 38enne veniva sottoposto alla Misura dell’Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il Questore della provincia di Padova Marco Odorisio, vista la gravità dei fatti, ha attivato l’Ufficio Immigrazione per l’avvio delle procedure relative alla revoca del titolo di soggiorno in possesso del cittadino moldavo.

Nella mattinata di giovedì, 20marzo, invece, gli agenti della Squadra Mobile impegnati nell’attività di repressione del traffico di sostanze stupefacenti, hanno arrestato in via Tommaseo un 42enne cittadino tunisino, senza fissa dimora, con numerosi precedenti per reati in materia di stupefacenti ed irregolare in Italia, per aver venduto due flaconi di metadone detenuti illegalmente, ad un cittadino marocchino di 50 anni regolare e residente a Padova.
I poliziotti, dopo essersi appostati per verificare le segnalazioni giunte dai cittadini in relazione alla presenza di stranieri che si aggirano con fare sospetto in quella zona, notavano che, il tunisino si avvicinava alle persone che passavano come a voler proporre loro qualcosa che nascondeva nello zaino.
Poco dopo, all’avvicinarsi di un cittadino magrebino, dopo avergli parlato brevemente, apriva lo zaino portato con sé, prelevando dal suo interno due flaconi in vetro, che cedeva all’acquirente ricevendo in cambio alcune banconote che questi metteva immediatamente all’interno della tasca destra del suo giubbotto.
L’immediato intervento degli agenti permetteva di fermare entrambi i soggetti, accertando che nei due flaconi, ancora chiusi, vi era metadone.
La perquisizione subito operata nei confronti dello spacciatore consentiva di rinvenire nello zaino un terzo flacone della medesima sostanza, parzialmente utilizzato, e nella tasca del giubbotto i contanti appena guadagnati con lo spaccio, mentre l’acquirente nascondeva in tasca una dose di cocaina.
Sussistendo la flagranza del reato di spaccio di sostanze stupefacenti, il cittadino tunisino veniva tratto in arresto.
Al termine degli accertamenti effettuati in Questura da parte dei poliziotti della Squadra Mobile, è stato verificato come il 42enne avesse a carico, oltre a numerose denunce per spaccio, un arresto del febbraio 2024 per aver detenuto quasi mezzo chilo di eroina, una condanna a 8 mesi con pena sospesa per spaccio di cocaina nel 2021 ed una condanna del 2018, con pena sospesa a 1 anno e 6 mesi per varie cessione di stupefacente a giovani tossicodipendenti di Padova e Provincia.
Il 42enne veniva trattenuto in Questura e messo a disposizione della Procura della Repubblica.
All’esito dell’udienza per rito direttissimo, avvenuta venerdì mattina 14 marzo, il Giudice ha convalidato l’arresto con applicazione del Divieto di Ritorno nella provincia di Padova

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