Protesta dei pastori sardi: "Basta dazi!"
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I pastori sardi hanno organizzato una massiccia protesta a Cagliari, percorrendo le strade cittadine con un corteo di trattori. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di centinaia di allevatori, è stata indetta per denunciare le difficoltà economiche del settore e per chiedere interventi urgenti da parte delle istituzioni.
La protesta è stata particolarmente accesa, con i pastori che hanno espresso la loro frustrazione per la situazione critica in cui versa il settore. Tra le principali rivendicazioni, la richiesta di misure concrete per contrastare l'aumento dei costi di produzione, compresi quelli dei mangimi e del carburante, e l'eliminazione di ciò che viene percepito come una burocrazia eccessiva e snervante. La frase emblematica che ha riassunto lo stato d'animo degli allevatori è stata: "Ci mancavano solo i dazi".
Secondo gli organizzatori della protesta, la situazione è ormai insostenibile. Molti allevamenti rischiano la chiusura, e l'intero settore agroalimentare sardo è in pericolo. I pastori chiedono un piano di sostegno concreto e immediato da parte della Regione Sardegna e del Governo nazionale, che preveda incentivi e aiuti mirati per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole e la tutela del patrimonio zootecnico dell'isola.
Il corteo, pacifico ma determinato, ha creato notevoli disagi alla circolazione, ma ha attirato l'attenzione di media e cittadini. I pastori sperano che la loro protesta possa finalmente scuotere le coscienze e portare a soluzioni concrete per la salvaguardia del settore. Le istituzioni sono state invitate a un tavolo di confronto per discutere delle richieste avanzate dagli allevatori e trovare soluzioni a lungo termine per la crisi del settore. La speranza è quella di evitare la deflazione delle aziende agricole e la perdita di un settore economico vitale per l'economia e la cultura dell'isola.
La protesta si inserisce in un contesto di difficoltà per l'intero settore agricolo italiano, che sta affrontando sfide legate alla crisi climatica, all'aumento dei prezzi delle materie prime e alla competizione internazionale. I pastori sardi chiedono di essere riconosciuti come parte fondamentale del patrimonio culturale e produttivo della Sardegna e chiedono al Governo di intervenire per tutelare un settore così importante per l'isola.