Nord Italia: 27 giorni di lavoro in più rispetto al Sud
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Un nuovo studio della Cgia di Mestre rivela una significativa disparità nel mondo del lavoro tra Nord e Sud Italia. Secondo l'analisi, al Nord si lavora mediamente 27 giorni in più all'anno rispetto al Meridione. Questa differenza, sostanziale, evidenzia un profondo squilibrio economico e sociale tra le due aree del Paese.
La ricerca si concentra sulle ore lavorate effettivamente, considerando sia il lavoro dipendente che quello autonomo. I dati mostrano come la maggiore produttività al Nord sia legata a diversi fattori, tra cui una maggiore concentrazione di attività industriali ad alta intensità di lavoro, un diverso tessuto imprenditoriale e una maggiore diffusione di contratti a tempo indeterminato.
Al contrario, nel Sud Italia, la presenza di un settore agricolo più rilevante, caratterizzato da stagionalità e da un numero maggiore di lavoratori a tempo determinato, contribuisce a ridurre il numero di giorni lavorativi annui. Inoltre, la diffusa presenza di economia sommersa nel Mezzogiorno influisce sulle statistiche, rendendo difficile una quantificazione precisa del lavoro effettivamente svolto.
La Cgia sottolinea l'urgenza di politiche economiche mirate a ridurre il divario tra Nord e Sud. Investimenti in infrastrutture, formazione professionale e incentivi alle imprese sono cruciali per promuovere lo sviluppo economico del Meridione e creare nuove opportunità di lavoro. La riduzione del divario non solo migliorerebbe le condizioni economiche del Sud, ma avrebbe un impatto positivo sull'intero sistema economico nazionale.
L'analisi della Cgia evidenzia, inoltre, la complessità del problema, che non può essere affrontato con soluzioni semplici e immediate. Sono necessarie strategie a lungo termine che tengano conto delle specificità locali e promuovano una crescita economica sostenibile e inclusiva in tutto il Paese. Solo così si potrà creare un mercato del lavoro più equo ed efficiente, capace di offrire opportunità di lavoro dignitose a tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalla loro provenienza geografica.