Sport

Messner: All'alpinismo moderno manca lo spirito di Bonatti

Reinhold Messner, leggenda dell'alpinismo, ha espresso una profonda preoccupazione per lo stato attuale della disciplina. In una recente intervista, Messner …

Messner: All'alpinismo moderno manca lo spirito di Bonatti

R

Reinhold Messner, leggenda dell'alpinismo, ha espresso una profonda preoccupazione per lo stato attuale della disciplina. In una recente intervista, Messner ha affermato che all'alpinismo contemporaneo manca una figura carismatica e pionieristica come Walter Bonatti. Secondo Messner, il cambiamento radicale nell'approccio all'alpinismo, fortemente influenzato da sponsorizzazioni e competizione, ha allontanato lo spirito di avventura e indipendenza che caratterizzava l'alpinismo del passato.

Messner ha sottolineato l'importanza di un'etica più profonda legata all'alpinismo, un aspetto che ritiene essere stato oscurato dalla ricerca della prestazione e dalla spettacolarizzazione dell'impresa. Bonatti, per Messner, rappresentava un'eccezione, un alpinista solitario, guidato da una profonda passione per la montagna e un forte senso di etica e rispetto per l'ambiente. La sua leggendaria solitaria al Pilastro Centrale del Freney, ad esempio, rimane un esempio iconico di pura determinazione e abilità tecnica, ma soprattutto di un'avventura vissuta in solitudine e con scarsissime risorse.

La critica di Messner non si concentra esclusivamente sulla mancanza di una figura di riferimento, ma anche sul cambiamento stesso della cultura alpinistica. La crescente commercializzazione della disciplina, la dipendenza dalle sponsorizzazioni e l'utilizzo di tecnologie avanzate, pur permettendo di raggiungere vette sempre più elevate, potrebbero aver compromesso l'essenza stessa dell'alpinismo. La sfida per l'alpinismo moderno, secondo Messner, risiede nel riscoprire i valori fondanti, nella ricerca di una connessione più profonda con la montagna, un legame che va oltre la semplice conquista della vetta.

Messner invita quindi a una riflessione sulla direzione che l'alpinismo sta prendendo. Egli auspica un ritorno ad una forma di alpinismo più essenziale, più rispettosa dell'ambiente e incentrata sui valori di umiltà, rispetto e scoperta. Un alpinismo in cui lo spirito pionieristico e l'amore incondizionato per la montagna prevalgano sull'ambizione di successo e sui meccanismi della competizione. In questo senso, la figura di Bonatti, con la sua integrità e la sua dedizione, rimane un modello insostituibile e un esempio da seguire per le future generazioni di alpinisti.

La domanda che Messner lascia aperta è: riuscirà l'alpinismo moderno a trovare una nuova strada, capace di coniugare innovazione tecnologica e rispetto per la tradizione, senza perdere l'anima che ha reso questa disciplina così affascinante e coinvolgente nel corso della sua storia?

. . .