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Maranza e Baby Gang: quando il disagio diventa 'cultura'

La crescente diffusione di fenomeni come la 'Maranza' e la 'Baby Gang' sta sollevando un'allarmante questione: fino a che punto …

Maranza e Baby Gang: quando il disagio diventa 'cultura'

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La crescente diffusione di fenomeni come la 'Maranza' e la 'Baby Gang' sta sollevando un'allarmante questione: fino a che punto il disagio giovanile può trasformarsi in una sorta di cultura di massa, influenzando comportamenti e valori di un'intera generazione?

Questi gruppi, spesso caratterizzati da atti vandalici, aggressioni e spaccio di droga, non possono essere semplicemente etichettati come fenomeni marginali. La loro presenza, amplificata dai social media, sta permeando la società, suscitando preoccupazione tra genitori, insegnanti e istituzioni. La viralità di video e sfide online contribuisce alla normalizzazione di comportamenti a rischio, creando un'aura di fascino e ribellione che attrae molti giovani in cerca di identità.

L'analisi del fenomeno richiede un approccio multisfaccettato. È fondamentale comprendere le radici del disagio, che spesso affondano in problemi socio-economici, familiari e scolastici. La mancanza di prospettive future, la difficoltà di integrazione sociale e la sensazione di essere esclusi dal sistema possono spingere i giovani a cercare rifugio in queste subculture, dove trovano un senso di appartenenza e riconoscimento, anche se a costo di compiere azioni illegali e pericolose.

Non si tratta, quindi, semplicemente di reprimere i comportamenti devianti, ma di intervenire sulle cause profonde del disagio. È necessario investire in programmi di supporto psicologico e sociale, promuovere l'inclusione scolastica e lavorativa, e creare spazi di aggregazione positivi che offrano ai giovani alternative valide. I social media, pur essendo terreno fertile per la diffusione di queste 'culture', possono essere utilizzati anche come strumento di prevenzione e sensibilizzazione, attraverso campagne informative e iniziative che promuovono valori positivi e stili di vita sani.

La lotta contro la 'Maranza' e le 'Baby Gang' non può essere vinta solo con la repressione. Serve un impegno collettivo, che coinvolga istituzioni, famiglie, scuole e la società civile, per contrastare il disagio giovanile alle sue radici e offrire ai ragazzi prospettive di crescita e di futuro più positive.

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