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Ipm di Nisida e Airola: Lo Stato abbandona i minori?

Radicali denunciano una grave carenza di controlli e risorse negli Istituti a percorso individuale (Ipm) di Nisida e Airola. Secondo …

Ipm di Nisida e Airola: Lo Stato abbandona i minori?

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Radicali denunciano una grave carenza di controlli e risorse negli Istituti a percorso individuale (Ipm) di Nisida e Airola. Secondo il movimento, lo Stato sarebbe assente, lasciando i minori reclusi in una situazione di grave vulnerabilità. Le accuse si concentrano sulla mancanza di personale educativo e di supporto psicologico adeguato, nonché sulla carenza di attività formative e ricreative in grado di favorire il reinserimento sociale dei giovani.

La denuncia dei Radicali si basa su testimonianze raccolte all'interno degli istituti, che dipingono un quadro allarmante. I ragazzi segnalerebbero condizioni di vita precarie, con scarso accesso all'istruzione e alle cure mediche, e una mancanza di prospettive future. La situazione, secondo i Radicali, rischia di compromettere ulteriormente il percorso di riabilitazione dei minori, favorendo la recidività e perpetuando il circolo vizioso della marginalità.

Il movimento chiede un immediato intervento delle autorità competenti, sollecitando un'ispezione urgente negli Ipm e un aumento significativo delle risorse destinate alla gestione e al supporto dei ragazzi. È necessario, secondo i Radicali, garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei minori e implementare programmi di reinserimento sociale realmente efficaci, che tengano conto delle loro specifiche esigenze individuali. L'obiettivo è quello di evitare che gli Ipm diventino luoghi di abbandono e di ulteriore sofferenza, trasformandoli invece in spazi di crescita e di recupero.

La denuncia solleva interrogativi cruciali sul sistema di giustizia minorile italiano, evidenziando le criticità che persistono nonostante le normative e gli impegni istituzionali. La mancanza di risorse e la carenza di personale specializzato rappresentano un problema sistemico, che richiede un intervento strutturale e non solo misure emergenziali. Il rischio è quello di condannare i giovani a un futuro incerto, compromettendo le possibilità di una reale riabilitazione e reinserimento sociale. La richiesta di un intervento immediato e di un potenziamento delle risorse è, dunque, più che mai urgente e necessaria.

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