Economia

Il volto del CEO italiano: Sessantenne, senza dottorato, ma di successo

Un'analisi recente ha svelato un profilo inaspettato per i CEO delle aziende italiane. Contrariamente alle aspettative, l'identikit del leader aziendale …

Il volto del CEO italiano: Sessantenne, senza dottorato, ma di successo

U

Un'analisi recente ha svelato un profilo inaspettato per i CEO delle aziende italiane. Contrariamente alle aspettative, l'identikit del leader aziendale italiano è quello di un uomo di circa sessant'anni, spesso privo di un dottorato di ricerca. Questo dato contrasta con l'immagine stereotipata del manager giovane e iper-qualificato, spesso proveniente da prestigiose università internazionali.

La ricerca, condotta su un ampio campione di aziende di diverse dimensioni e settori, evidenzia come l'esperienza sul campo e le competenze manageriali acquisite nel corso degli anni siano considerate più importanti di un titolo accademico di alto livello. L'età media dei CEO, vicina ai sessanta anni, suggerisce un percorso professionale consolidato, caratterizzato da una progressione interna all'azienda o da una carriera costruita attraverso diverse esperienze in settori affini.

Questo profilo emerge come un segno di cambiamento nel mondo del lavoro italiano, dove l'esperienza pratica e la conoscenza del contesto locale vengono valorizzate tanto quanto, se non più di, le credenziali accademiche. La ricerca evidenzia inoltre l'importanza di reti di contatti solide e di capacità di leadership innate nel raggiungimento di posizioni apicali. Non si tratta di sminuire l'importanza della formazione, ma di sottolineare come l'esperienza e la capacità di adattarsi al contesto economico siano fondamentali nel panorama italiano.

Questa analisi offre una prospettiva interessante sul mondo imprenditoriale italiano, sfidando i modelli tradizionali di successo e mettendo in luce la rilevanza di percorsi di carriera meno convenzionali. La combinazione di esperienza, competenze manageriali e una solida rete di contatti appare essere la chiave per raggiungere posizioni di leadership nelle aziende italiane, indipendentemente dal possesso di un dottorato di ricerca.

In conclusione, l'immagine del CEO italiano non si conforma più allo stereotipo del giovane manager iper-qualificato. Piuttosto, emerge un profilo più maturo, con un'esperienza consolidata e una profonda conoscenza del contesto in cui opera. Questo dato offre spunti di riflessione importanti sul sistema di formazione e reclutamento del nostro paese, evidenziando l'importanza di valorizzare le esperienze pratiche e le capacità innate oltre alle qualifiche accademiche.

. . .