Fiom: Melfi, vent'anni dopo, stessa lotta per i diritti dei lavoratori
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La Fiom ribadisce la sua vicinanza ai lavoratori dello stabilimento Stellantis di Melfi, impegnandosi in una lotta che ricorda quella del 2002. Ventun anni dopo, le problematiche sembrano ripetersi, con la sindacato che denuncia condizioni di lavoro precarie e un clima di incertezza sul futuro occupazionale. La Fiom accusa l'azienda di non rispettare gli accordi, di sottovalutare le esigenze dei dipendenti e di non investire abbastanza nella modernizzazione dello stabilimento. Si tratta di una situazione che, secondo il sindacato, mette a rischio la competitività dello stabilimento e il futuro lavorativo di migliaia di persone.
Il segretario generale della Fiom, ha sottolineato la necessità di un intervento immediato da parte delle istituzioni e di una maggiore attenzione da parte di Stellantis. Secondo il sindacato, la situazione a Melfi rappresenta un esempio delle difficoltà che affliggono il settore automobilistico italiano, con la necessità di un ripensamento del modello produttivo e di politiche industriali più incisive. La lotta di oggi, afferma la Fiom, si concentra su temi cruciali come la salvaguardia dei livelli occupazionali, la garanzia di un giusto salario, e il miglioramento delle condizioni di lavoro, esigenze che rispecchiano le battaglie sindacali condotte negli ultimi anni.
La Fiom annuncia una serie di iniziative per sostenere i lavoratori di Melfi, tra cui assemblee, manifestazioni e iniziative di mobilitazione. L'obiettivo è quello di ottenere risposte concrete da parte di Stellantis e di garantire un futuro migliore per i dipendenti dello stabilimento. Si prospetta un autunno caldo di proteste e negoziazioni, con la Fiom che si prepara a una lunga battaglia per difendere i diritti dei lavoratori. La situazione a Melfi è, dunque, un'occasione per rilanciare il dibattito sul futuro del settore automobilistico italiano e sulla necessità di politiche industriali che tutelino i lavoratori e promuovano lo sviluppo sostenibile.