Detenuto in coma dopo aggressione nel carcere di Rieti
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Un detenuto si trova in coma dopo una violenta aggressione avvenuta all'interno del carcere di Rieti. L'episodio, avvenuto nella giornata di ieri, è attualmente al centro di un'indagine condotta dalla polizia penitenziaria e dalla procura della Repubblica. Le circostanze dell'aggressione non sono ancora state completamente chiarite, ma le prime testimonianze parlano di un regolamento di conti tra diversi detenuti. L'aggressione avrebbe coinvolto più persone e il detenuto rimasto gravemente ferito è stato immediatamente trasportato presso l'ospedale più vicino, dove è stato ricoverato in coma farmacologico. Le sue condizioni restano critiche.
Le autorità penitenziarie hanno avviato un'indagine interna per accertare le responsabilità dell'accaduto e verificare l'efficacia delle misure di sicurezza adottate all'interno della struttura. Si sta cercando di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti attraverso l'interrogatorio dei testimoni e l'analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza. L'inchiesta dovrà chiarire se l'aggressione fosse premeditata o se sia scaturita da un litigio improvviso. Sono in corso accertamenti per identificare tutti i responsabili dell'aggressione e stabilire il loro grado di colpevolezza.
L'episodio solleva nuovamente il tema delle condizioni di sicurezza all'interno delle carceri italiane, un problema che da anni desta preoccupazione tra operatori del settore, sindacati e associazioni per i diritti umani. La sotto-organizzazione e la carenza di personale spesso non riescono a garantire un controllo adeguato sugli eventi all'interno degli istituti, favorendo episodi di violenza e aggressioni tra i detenuti. Questa grave aggressione, culminata con il ricovero in coma di un detenuto, è un esempio lampante di quanto delicata sia la situazione all'interno del sistema penitenziario e quanto sia urgente affrontare questa problematica con interventi concreti e risolutivi.
