De Bruyne alla Roma? Marino frena: "Un colpo da 150 riflessioni, non un nuovo Maradona"
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Il direttore sportivo della Roma, Tiago Pinto, starebbe valutando l'ipotesi di un clamoroso acquisto: Kevin De Bruyne. Tuttavia, il presidente del club, Dan Friedkin, pare avere delle riserve, come ha espresso chiaramente il suo portavoce, Franco Marino. In un'intervista rilasciata oggi, Marino ha dichiarato che l'acquisizione del centrocampista belga richiederebbe una lunga e attenta riflessione.
"De Bruyne è un giocatore straordinario, indiscutibilmente tra i migliori al mondo", ha ammesso Marino. "Ma l'operazione sarebbe di enorme portata, sia dal punto di vista economico che da quello sportivo. Prima di procedere, bisogna pensarci 150 volte. Non si tratta di un acquisto impulsivo, di un colpo di scena come quello di Maradona ai tempi del Napoli. È un investimento che richiede un'analisi approfondita di tutti gli aspetti, considerando l'età del giocatore, il suo ingaggio, e l'impatto sulla squadra."
Marino ha sottolineato la necessità di valutare l'integrazione di De Bruyne nello spogliatoio romanista e la sua compatibilità con il resto della squadra. L'operazione, ha spiegato, richiederebbe un'attenta pianificazione a lungo termine, che coinvolgerebbe non solo l'aspetto sportivo ma anche quello finanziario, assicurando la sostenibilità del progetto. "Non vogliamo ripetere errori del passato", ha aggiunto. "Dobbiamo essere certi che l'investimento sia saggio e fruttifero, non solo per la prossima stagione ma anche per il futuro del club."
La dichiarazione di Marino getta quindi un'ombra di dubbio sull'imminente arrivo di De Bruyne alla Roma. Sebbene il giocatore sia un obiettivo ambizioso e di grande valore, la dirigenza giallorossa sembra propendere per un approccio cauto e ponderato, preferendo evitare rischi eccessivi e concentrandosi su scelte strategiche a lungo termine.
La situazione resta quindi in bilico. Le prossime settimane saranno decisive per capire se la Roma riuscirà a concretizzare questo ambizioso colpo di mercato o se dovrà ripiegare su altre soluzioni, altrettanto valide ma meno appariscenti.