Sanità

34 Medici Radiati o Sospesi Esercitano Ancora in Veneto

Trentaquattro medici nel Veneto, radiati o sospesi dall'Ordine, continuano a esercitare la professione, visitando e curando pazienti. Questa sconcertante scoperta …

34 Medici Radiati o Sospesi Esercitano Ancora in Veneto

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Trentaquattro medici nel Veneto, radiati o sospesi dall'Ordine, continuano a esercitare la professione, visitando e curando pazienti. Questa sconcertante scoperta solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza dei cittadini e sull'efficacia dei controlli. L'inchiesta, condotta da [nome dell'ente o giornale], ha rivelato l'identità di questi professionisti e le modalità con cui riescono ad eludere le sanzioni. Molti di essi operano in strutture private o con contratti atipici, rendendo più difficile il monitoraggio delle autorità.

La notizia ha scatenato immediate reazioni da parte dell'Ordine dei Medici di Veneto, che ha ribadito il suo impegno nella tutela dell'integrità professionale e nella protezione dei pazienti. Sono state avviate indagini interne per accertare le responsabilità e adottare provvedimenti adeguati. Si sta inoltre valutando l'ipotesi di segnalare i casi alle autorità giudiziarie, per accertare eventuali reati.

La questione solleva interrogativi cruciali sul sistema di controllo e sulle procedure disciplinari. Appare evidente la necessità di rafforzare i meccanismi di verifica e di migliorare la collaborazione tra Ordini, Asl e forze dell'ordine, per garantire che i provvedimenti disciplinari siano effettivamente rispettati e per proteggere la salute dei cittadini. L'incapacità di impedire l'esercizio illegale della professione da parte di medici radiati o sospesi mette a rischio la fiducia nel sistema sanitario e rappresenta una grave violazione dei principi etici e deontologici. Il caso del Veneto evidenzia un problema potenzialmente diffuso a livello nazionale, richiedendo un'attenta analisi e un'azione decisiva per risolvere questa grave falla nel sistema.

Le autorità sanitarie si sono impegnate ad approfondire le indagini e ad adottare misure correttive per prevenire future situazioni simili. La priorità assoluta è garantire la sicurezza dei pazienti e ristabilire la fiducia nella professionalità del corpo medico. L'inchiesta è ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.

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