20.000 euro di conto per suolo pubblico: la Pro Sacile protesta
L
La Pro Sacile ha espresso forte indignazione di fronte ad un conto di 20.000 euro per l'utilizzo del suolo pubblico. L'associazione considera la cifra paradossale e sproporzionata, chiedendo chiarezza sull'amministrazione comunale e sul metodo di calcolo utilizzato.
Secondo la Pro Sacile, il conto non tiene conto delle specifiche attività svolte e del reale utilizzo dello spazio pubblico. L'associazione ha organizzato numerosi eventi nel corso dell'anno, contribuendo all'animazione della città e alla promozione del territorio. Considerano pertanto il costo richiesto come ingiusto e penalizzante per le realtà associative che operano per il bene della comunità.
La Pro Sacile si dice disponibile al dialogo con l'amministrazione comunale, ma ribadisce la necessità di una revisione del conto alla luce di una maggiore trasparenza e di una valutazione più equa dell'effettivo utilizzo del suolo pubblico. L'associazione sollecita un esame attento dei criteri di calcolo, chiedendo di poter esaminare nel dettaglio la documentazione relativa alla fatturazione.
La vicenda ha sollevato un acceso dibattito tra i cittadini, con molti che si sono schierati a fianco della Pro Sacile, evidenziando la importanza del ruolo delle associazioni nella vita sociale della città e il rischio che costi eccessivi possano scoraggiare l'organizzazione di eventi e iniziative culturali. L'amministrazione comunale, per ora, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, lasciando aperta la questione e alimentando le tensioni. La Pro Sacile si prepara a intraprendere tutte le azioni necessarie per ottenere una soluzione equa alla controversia. Si attende una risposta da parte del Comune che spieghi in dettaglio il calcolo del costo, tenendo conto del valore e del contributo apportato dalla Pro Sacile alla comunità di Sacile.
La situazione evidenzia un problema più ampio, quello della gestione del suolo pubblico e del rapporto tra amministrazione e associazioni. La Pro Sacile spera che questo caso possa servire da esempio per rivedere i metodi di calcolo dei costi e per favorire una maggiore collaborazione tra istituzioni e realtà associative.